Fibra di bambù: la storia che ancora l’Italia deve raccontare
Quante volte ti è capitato di desiderare tessuti morbidi e leggeri trasformati in un qualsiasi capo alla moda? L’Italia è il paese più famoso al mondo per tutto l’indotto sartoriale. Firme come Armani, Valentino, Gucci o Dolce e Gabbana sono diventate un simbolo del nostro bel paese.
L’era delle Sorelle Fontana è ormai tramontata e le grandi sartorie si sono trasformate in industrie prêt-à-porter. Questo, però, non vuol dire che la vena creativa italiana sia in fase calante. Il desiderio di entrare a far parte del fashion system non impone soltanto la capacità di essere sarti o stilisti. Esiste, infatti, un intero indotto che circonda questo mondo patinato che ha riservato uno spazio anche per te. Hai mai sentito parlare di abiti in fibra di bambù?
Oltre ai filati generati con il supporto del “mondo animale” esistono varianti di tipo “vegetale”. Tranquillo, questo non è un noioso approfondimento sul cotone o sul lino. Di queste due piante ormai sappiamo tutto. Stiamo parlando, piuttosto, di qualcosa che noi conosciamo molto bene e che vi possiamo aiutare a coltivare e vendere. Il tessuto di bambù.
La fibra di bambù è un prodotto naturale?
Quando si parla di fibra di bambù organico si intende quel prodotto estratto da una coltura:
- piantata su un terreno pulito e senza residui chimici;
- coltivata senza aggiunta di fertilizzanti chimici o pesticidi;
- irrigata con acqua pura.
Non bisogna essere approssimativi o riduttivi quando si parla di panno di fibra di bambù. Solo in presenza di tutte e tre le caratteristiche si potrà affermare di avere tra le mani un prodotto ecologico.

Alcuni studi lasciavano forti dubbi sulla validità della lavorazione della canna da trasformare in tessuto di bambù. Gli esperti del settore, però, hanno accolto le perplessità e ideato delle moderne tecniche di produzione. Un iter che adesso è considerato in linea con gli standard imposti dall’Oeko Tex Standard 100. La fibra, adesso, viene realizzata senza usare soda caustica o solfuro di carbonio. Una procedura della quale possono beneficiare gli operatori tessili, l’ambiente e gli stessi fruitori finali.
Si può sostituire il tessuto sintetico con l’ecologica viscosa di bambù?
Gli abiti e tutti i capi che ogni giorno si indossano sono fatti di stoffa. Accanto alla tradizionale e sempre affascinante seta, cotone e lana si sono affiancati, nel tempo, altri tessuti di tipo sintetico. Prodotti lontani dall’ideale naturale dei tessuti di bambù. I “sintetici”, infatti, andrebbero evitati per numerosi motivi e fattori legati a:
- benessere individuale. Questi tessuti, realizzati spesso con materie di origine plastica o chimica possono produrre allergie alla pelle. Il Pail, ad esempio, è morbido e caldo ma realizzato con il poliestere.
- Ambiente. I residui industriali e i gas di scarico utilizzati per realizzare questi materiali sono pericolosi per tutto l’ecosistemaUn danno al terreno, all’aria e, di conseguenza, al nostro organismo.
Preferire una fibra naturale, invece, consente di evitare rischi dermatologici e mantenere sano il pianeta Terra. Una scelta che non va necessariamente inculcata da adulti ma già in tenerissima età. Potrai, ad esempio, scegliere o proporre di acquistare pannolini in fibra di bambù al posto di quelli “usa e getta”.
Qualità e caratteristiche tecniche della fibra di bambù
Abbiamo sottolineato che si può realizzare con la fibra di bambù abbigliamento variegato ma non vogliamo parlare solo vestiti.
Potrai vendere le tue canne di bambù anche alle aziende che producono accessori e prodotti per la casa. Possono essere realizzati, ad esempio, cuscini, materassi, asciugamani, sciarpe, biancheria intima e calze fibra di bambù. E che dire degli stracci di fibra di bambù da tenere in cucina?
Il tessuto di fibra di bambù possiede interessanti proprietà tra cui quelle:
- antimicrobiche. Ciò vuol dire che consente non solo di poter indossare abiti ecocompatibili ma anche di poter proteggere il proprio corpo. Tutto questo è possibile acquistando una “banale” t-shirt di fibra di bambù.
- Traspiranti. La possibilità per l’aria di poter passare attraverso il tessuto di bambù rende questo materiale indicato per le attività sportive. Un abbigliamento da prediligere anche se si vive in aree climatiche caldo – umide.
- Protettive. La fibra di bambù è un naturale schermo contro i raggi ultravioletti. Questa caratteristica rende la stoffa una delle scelte favorite per la realizzazione delle collezioni estive di abbigliamento. Una alternativa vincente soprattutto quando, in Sicilia o nelle Regioni molto calde, le temperature diventano elevate.
- Estetiche. La stoffa di bambù è morbida ma, soprattutto, scivola sulla pelle seguendo le linee del corpo. Questo la rende pregiata non solo per la sua origine vegetale ed ecocompatibile ma per l’efficace vestibilità. Nessuno vorrebbe addosso un tessuto rigido che crea una silhouette simile a quella di un pacco postale. Ultima ma non per importanza, la viscosa di bambù è facilmente colorabile. Questo permette di poter creare abiti e accessori spaziando tra attraenti sfumature cromatiche.

Noi di Sicilia Bambù siamo a disposizione di tutti gli imprenditori che si vogliono lanciare nella coltivazione del bambù. Le indagini statistiche che abbiamo condotto dimostrano che una piantagione di bambù in Sicilia può trasformarsi in un’attività redditizia. La trasformazione di una canna in panno di fibra di bambù, infatti, lascia spazio a un mercato fiorente. Non siamo solo noi a sostenere che il fashion system ecocompatibile è un settore in costante espansione.