Investire in agricoltura puntando sul bambù. Una “nicchia” redditizia
Investire in agricoltura: la soluzione che accontenta tutti
Quando un imprenditore agricolo deve scegliere la coltura da lanciare deve stilare una lista di “pro e contro”. Il primo punto in elenco è legato al fattore “distribuzione”. È meglio investire in un prodotto di nicchia o stare tranquilli con “l’appeal” ritenuto di tendenza dalla massa?
Da questa risposta nasceranno altre variabili legate al prezzo, alla catena di distribuzione e alla tipologia di azienda.
Investire in una piantagione di bambù in Sicilia consente di andare oltre questo quesito e soddisfare tutte le esigenze. Continuando a leggere ti spiegherò:
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Quanto è utile sfruttare il mercato di nicchia?
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Il bambù come materia prima per grandi aziende o piccoli artigiani
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Perché il bambù è una coltivazione redditizia
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Conclusioni commerciali
Quanto è utile sfruttare il mercato di nicchia?
C’è chi pensa che una “nicchia” sia qualcosa di piccolo e, di conseguenza, poco remunerativo. La realtà, però, è un po’ differente. Per poter dire che la propria attività sia produttiva e redditizia è necessario che siano presenti determinate caratteristiche. La più importante è legata ai costi di produzione e quelli di vendita. Potrai dire di avere un’azienda sana se riesci a ottenere un prezzo di vendita notevolmente superiore a quello di produzione. Chi sceglie di investire in agricoltura o in qualsiasi altro settore commerciale, non può trascurare questa regola.
Per ottenere questo risultato vanno considerati diversi fattori. Tra questi:
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automatizzazione della produzione;
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bacino di clienti;
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rapporto tra domanda e offerta;
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rapporto tra qualità e quantità.
Generalmente un prodotto di nicchia è quello che soddisfa il bisogno di alcuni individui e realizza un prodotto di grande qualità. Per quanto riguarda il settore dell’agricoltura, dunque, bisogna chiedersi cosa coltivare per guadagnare.


Il bambù come materia prima per grandi aziende o piccoli artigiani
Spesso i clienti che mi contattano sono ancora indecisi su cosa investire. Mi vengono a trovare per cercare di chiarire i dubbi legati al business del bambù. L’opinione comune è quella che sia legata a un mercato di nicchia e che, di conseguenza, non sia remunerativo. Come risposta alle loro perplessità io non metto argomentazioni o studi scientifici. Chi desidera investire in agricoltura ama le cose concrete e tangibili. Per fare capire loro le potenzialità del bambù inizio indicando tutti i prodotti realizzati con questa vegetazione. Avere un’azienda che produce mobili o fabbricati in bambù già fa capire la mole di materia prima che viene richiesta.
Ne deriva un mercato che, seppur di nicchia, è molto fiorente e commercialmente redditizio. Per tornare alle caratteristiche precedentemente indicate e rapportandole al bambù possiamo affermare che:
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Il costo dei rizomi è notevolmente inferiore del prezzo finale delle singole canne;
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La produzione di bambù si autorigenera ottimizzando la spesa delle prime piante;
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La gestione della produzione richiede un costo di manutenzione basso;
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I produttori di bambù non riescono ancora a soddisfare l’abbondante domanda;
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Il mercato e l’interesse verso questa piantagione continua ad aumentare.

Perché il bambù è una coltivazione redditizia
Perché lanciarsi nel business del bambù? La risposta è semplice: si tratta di una coltura facile da gestire e, in più, abbastanza remunerativa. Investire in agricoltura non è mai stato così conveniente.
Il bamboo è un specie vegetale prolifera ma non autoctona. Con questa affermazione avrai certamente intuito che il bambù in Italia è da considerare tra le coltivazioni redditizie. Questa pianta, nata spontaneamente in altri continenti, si adatta perfettamente al clima mediterraneo. Una caratteristica che consente al piccolo produttore o proprietario terriero di avviare una personale piantagione. Basta un piccolo impianto di irrigazione a far partire tutta la produzione. Dopo aver atteso la crescita della pianta, che trasforma piccoli rizomi in canne dall’alto fusto, si può passare alla fase successiva. Ed è questo il momento in cui arriva a supporto il Consorzio Onlymoso. Con una efficiente organizzazione questo ente ritira il prodotto e procede con la commercializzazione del bambù.
Le tue canne di bambù potranno finire come materie prime in aziende tessili, edili, alimentari o di accessori di moda.
Conclusioni commerciali
Il bambù è una coltivazione redditizia, ricca di potenziale e facile da gestire. Una produzione che io tendo a consigliare a chi:
- si sta approcciando solo ora al mondo dell’agricoltura;
- ha voglia di rinnovare la propria produzione;
- cerca un mercato di nicchia nel quale la competizione è ancora bassa.