Il bambù esprime tutte le sue potenzialità in architettura. Resistente e flessibile, è già ampiamente utilizzato in Asia e in America Latina ma si sta gradualmente diffondendo anche in Nord America ed Europa.
Quando si verificano calamità naturali come terremoti o inondazioni uno dei primi provvedimenti da prendere riguarda la costruzione di ripari di emergenza per le persone che hanno perso la casa.
Nel 2008, alcuni architetti in Cina hanno progettato dei rifugi temporanei a bassissimo costo, ecosostenibili, resistenti e riutilizzabili in futuro.
L’architetto Ming Tang ha ideato dei rifugi temporanei che ha definito Folding Bamboo Houses ovvero case pieghevoli in bambù. Si tratta infatti di costruzioni ispirate agli origami, con pali in bambù e copertura in carta riciclata. Si piegano e vanno assemblati solo nel momento in cui servono.
Un’altra idea invece è quella di Shaun e Carol Halbert che per l’emergenza di Haiti nel 2010 hanno progettato ReciproBo. Si tratta di una sorta di kit pronto al montaggio, sempre con struttura in bambù, del tutto simile nel funzionamento a quello di una comune tenda da campeggio. La differenza è però data dalla resistenza che risulta in questo caso straordinaria.

E se non vi dovessero bastare questi due esempi, concludiamo in bellezza con BLOOMING BAMBOO HOUSE: la casa anfibia che galleggia. È progettata per essere utilizzata in caso di alluvione ed è dotata di riscaldamento e illuminazione.
Ci auguriamo che quello del bambù sia un percorso sempre in crescita.