Bambù: coltivazioni redditizie da poter sfruttare
La piantagione di bambù ha delle origini molto antiche. Alcune culture asiatiche, addirittura, raccontano che la stessa umanità sia derivata da uno stelo di bambù. In Europa le varietà di bambù, invece, sono arrivate dopo il 1800.
Questa coltura, nonostante sia così antica, continua a conquistare l’interesse di ricercatori e scienziati. Le applicazioni del bambù gigante vanno oltre il settore culinario. Puoi trovare una richiesta di:
- bambù come materiale sismoresistente;
- bambù come combustibile;
- bambù come materia prima per fibra tessile o accessori.
Esiste, però, un’altra applicazione ancora poco sfruttata: stiamo parlando delle proprietà di fitodepurazione.

Bambù, la risorsa che non sapevi di poter usare
Venendoci a trovare o contattandoci per un consulto potremo illustrarti:
- dove poter acquistare le piante di bambù;
- come scegliere il terreno idoneo;
- quali sono i passaggi per la piantumazione e coltivazione del bambù;
- come entrare in contatto con la filiera di bambù onlymoso;
- come implementare il tuo business.
Vogliamo sottolinearti un passaggio fondamentale che ti può aprire la strada a numerose opportunità di business: il terreno da utilizzare. Per farlo abbiamo scelto di usare non soltanto le nostre convinzioni ma dei fatti concreti ed esperimenti scientifici.
Il laboratorio Phytorem ha avviato un progetto di ricerca mirato a trattare le acque reflue sfruttando le piantagioni di bambù. Lo studio, condotto dal francese Frédéric Panfili, puntava su una soluzione che azzerava l’impatto ambientale. Un esperimento così ben riuscito che era identificabile soltanto da chi ne era a conoscenza. Quella che dall’esterno appariva solo come una rigogliosa coltivazione di bambù era, in realtà, un impianto di fitodepurazione.
Bambù come alleato per la fitodepurazione
Il progetto pilota è stato testato su un terreno di 1500 metri quadrati limitrofo alla fabbrica Délifruits vicino a Valence.
Quello che è stato creato in Francia è un sistema ecocompatibile. Un valido supporto a quelle aziende che hanno la necessità di scaricare materia organica. Quest’ultima, ovviamente, non deve essere contaminata da liquami o sostanze chimiche tossiche.
Le acque, scaricandosi nel terreno o nei flussi d’acqua limitrofi, possono essere potenzialmente pericolose. La materia organica può causare un consumo eccessivo di ossigeno, proliferazione di microrganismi anossici e cattivi odori. Lasciando defluire l’acqua nella coltura di bambù, invece, la materia organica si trasforma in fertilizzante funzionale alla proliferazione della vegetazione.
La scelta di utilizzare il bambù è stata influenzata da notevoli fattori.
- le radici dense e la capacità riproduttiva che attesta il bambù tra le piante più prolifere al mondo;
- la capacità di resistere a sbalzi di temperatura (dai 10 ai 40 gradi);
- la capacità di crescere con poca acqua e di non morire con un eccessivo indotto.

Radici di bambù: la trasformazione della materia organica
Noi di Sicilia Bambù spieghiamo ai nostri clienti tutti i vantaggi di questa coltura. Tra quelli più interessanti c’è anche quello della capacità di proliferazione dei rizomi. Dopo la prima piantumazione, infatti, l’imprenditore agricolo non deve fare altro che irrigare saltuariamente il terreno e aspettare la crescita. Le radici, nel sottosuolo, si estenderanno seguendo una trama capillare molto fitta. Una caratteristica che torna utile anche in terreni soggetti a frane o eccessivamente friabili.
Nel caso della fitodepurazione il procedimento è lo stesso. Dopo aver realizzato l’impianto i germogli di bambù si estenderanno nel sottosuolo e la materia organica diventerà un efficace nutrimento.
Il modello testato nell’azienda francese nel 2013 può diventare un apripista rivoluzionario per il sistema delle acque grigie e reflue. Si tratterebbe, infatti, di prototipo da estendere nelle aree industriali di tutto il mondo.